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Badia di San Salvatore a Soffena
Ottieni indicazioni
La Badia di San Salvatore a Soffena a Castelfranco di Sopra fu costruita nell'XI secolo sulle rovine di un antico castello, appartenuto alla famiglia degli Ubertini di Arezzo, di cui restano tracce nella base della torre campanaria della successiva badia.
Grazie alla bolla del pontefice Urbano VI del 1090, a favore della congregazione di Vallombrosa, la Badia divenne un priorato dipendente. Da quel quel periodo iniziarono i lavori di trasformazione e le pareti furono tutte affrescate. Al termine dei lavori, il papa Eugenio IV accordò particolari indulgenze a chi si fosse recato in visita nella nuova abbazia.
Agli inizi del Settecento la Badia si adeguò allo stile del tempo, le pitture affrescate furono scialbate, al loro posto vennero collocati altari e stucchi di gusto barocco. Con le soppressioni leopoldine nel 1779 l'edificio fu venduto a privati che lo destinarono a usi diversi riducendolo in breve tempo in uno stato di abbandon, finché lo Stato lo ricomprà nel 1960, restarandolo e riportanto alla luce gli affreschi ritrovati sotto gli intonaci.
Oggi l'ex abbazia è un monumento visitabile che conserva importanti affreschi del periodo tardo gotico e del primo Rinascimento. Qui si possono ammirare affreschi di Mariotto di Cristofano, dello Scheggia (Maestro del Cassone Adimari) e di Paolo Schiavo.
La scena della Strage degli Innocenti è invece realizzata da Liberato da Rieti, con la pittura di intensa drammaticità nella scena delle madri che tentano di sottrarre i figli dalle mani dei soldati. Vi sono inoltre cicli di affreschi frammentari di Bicci di Lorenzo, relativi alla vita di San Gualberto.